Project Description
Sicilia – Isola delle Femmine – Palermo
SICILIA DA AMARE O SCOPRIRE?
di Fabio Paparelli
Foto di Fabio Paparelli
Diario di viaggio
Finalmnente trovo il tempo di scrivere due righe, sul mio/nostro viaggio in terra siciliana.
Dopo mesi di attesa, pianificazioni, scelta dei gas giusti, permessi che non arrivano e le classiche burocrazie italiane, è giunta la tanto attesa data della partenza.
Il 24 settembre del 2021 ci troviamo a casa di Lorenzo per travasare tutte le attrezzature sullo ScubaFurgon, io Lorenzo e Marco, ci mettiamo in viaggio verso la prima tappa.
Si parte direzione Livorno, dove ci aspetta il traghetto che dopo una traversata di quasi 20 ore ci porterà a Palermo, dove ci aspettano Riccardo e Max!
Durante il viaggio per Livorno arriva la telefonata di Max, ci avverte che le condizioni meteo del punto di arrivo stanno variando e non in maniera ottimale.
Inizialmente il team messo insieme per affrontare questa ricerca era composto da otto persone ed ognuna aveva un suo preciso compito da svolgere.
Dopo una serie di scambi di telefonate per capire cosa fare e cosa non fare si decide di mettere in atto il piano B, ma due persone del team decidono di ritirarsi per ragioni che non sto qui a elencare.
Non dimentichiamoci che nel gruppo c’e anche Davide che aggiornato dei fatti non demorde e continua il suo viaggio in solitaria da Napoli verso Palermo.
Nel frattempo arriviamo in quel di Livorno e dopo aver fatto il check-in finalmente ci imbarchiamo,
Sistemando le nostre cose in cabina.
Saliamo sul ponte, a goderci un pò l’aria di mare e parlare di cosa ci aspettasse l’indomani.
Fra qualche borbottio e pensando a cosa ci aspettasse il giorno dopo e un paio gin tonic, decidiamo di andare a riposare.
Ci si sveglia, tra colazione, due chiacchiere e due passi sul ponte, attracchiamo finalmente a Palermo; una volta sbarcati ci dirigiamo verso il Diving Center Saracen di Tony, all’Isola delle Femmine, dove ci aspettano Riccardo e Max; nel frattempo che si fanno le presentazioni ci raggiunge anche Davide.
Iniziamo a scaricare i mezzi e aprendo il portellone dello ScubaFurgon i ragazzi del diving vedendo cosa avevamo caricato si sono messi le mani nei capelli!
Neanche dopo 20 minuti avevamo invaso e preso possesso del suo Diving, i ragazzi dello staff ci guardano un pò sbigottiti per la mole di attrezzatura che avevamo dietro, ma ci eravamo organizzati per il piano A (P.S. Il piano A é sempre lì pronto da realizzare e magari a cosa fatte, ve ne parlerò) che poi e diventato B e nel piano A eravamo pronti a tutto e quindi avevamo un bel pò di ricambi con noi oltre alle solite attrezzature.
Alla sera ci troviamo davanti un bel piatto di pasta ai frutti di mare per decidere come iniziare la giornata, pensiamo di esplorare questa secca dove non è mai sceso nessuno, che io chiamerò la “secca dei misteri”.
Non sapevamo cosa aspettarci di preciso e sinceramente la curiosità era tanta.
Immersione
Suona la sveglia, e la curiosità inizia a salire, ci si prepara, facciano il check dei gas, dei nostri Rebreathers, analizziamo i gas caricati nei bailout, facciamo un breafing pre immersione e poi carichiamo tutto sul gommone.
Un volta mollati gli ormeggi, puntiamo la prua verso le mire che aveva Riccardo.
Arrivati sul punto di immersione, ci prepariamo e i primi a scendere sono Riccardo e Max, poi Marco con me e Lorenzo e Davide, si sgonfia il gav e inizia la discesa nel blu.
L’adrenalina mista a curiosità inizia a farsi sentire, l’acqua che ci avvolge è meravigliosa con visibilità stupenda, la temperatura è di circa 24° e mentre tengo d’occhio la cima di discesa, in pochi minuti ci siamo!… inizio a vedere la parte più alta della secca a -75 mt.
Inizio a guardarmi intorno, vedo gorgonie bicolore a perdita d’occhio e qualche coccio di qualcosa che poi in seguito identificheremo meglio.
I colori delle gorgonie sono stupendi che solo in parte le foto scattate possono farvi capire la bellezza che ho davanti i miei occhi.
Una volta capito più o meno come muovermi, inizio a scattare e scattare ancora, ovunque mi giri vedo colori e scenari mai visti prima, circondati dal blu intenso del mare che ci fa come da sfondo. Si sa il tempo passa inesorabilmente mentre sei a certe profondità e fai quello che ami.
Il computer inizia a farmi notare che avevamo tanta deco da fare.
Dopo aver fatto circa 25 minuti a quelle quote, la decompressione inizia ad essere importante, con le luci ci facciamo segno che è ora di staccarci dal fondo e iniziamo la risalita verso la superficie.
Il display mi segnala un TTS totale di 120 minuti da smaltire tra i -35 mt ai -6 mt.
Penso che sia stata una delle decompressioni più lunghe fatte in vita mia, avvolti dal blu intenso del mare e dal suo calore, ho passato tutta la decompressione a riguardare gli scatti fatti, anche se ancora erano vivi nei miei occhi, quei colori stupendi e quel blu intenso che solo il mare ti dona!
Questa è solo la prima immersione fatta, spero di trovare prossimamente il tempo di descrivervi la sensazione unica di aver esplorato la nave degli schiavi…
Al prossimo racconto